Spingere l’innovazione nell’intero sistema agricolo è essenziale per produrre più cibo con minor impatto sull’ambiente. L’innovazione nel miglioramento genetico vegetale, comprese le tecnologie GM, ha già prodotto benefici fenomenali, compresa una migliore qualità delle sementi, una maggiore produttività delle colture, miglior reddito per gli agricoltori, prezzi del cibo più bassi e riduzione di consumi di energia ed emissioni di CO2”.
Il moderno miglioramento genetico vegetale ha bisogno e beneficia della protezione della proprietà intellettuale (IP), compresi i diritti di protezione delle varietà vegetali (PVP) e in qualche caso dei brevetti. Entrambi questi strumenti aiutano ad orientare l’innovazione verso sementi più produttive e sostenibili, garantendo incentivi agli innovatori che si assumono il rischio d’impresa a beneficio di tutti noi.
I diritti di proprietà intellettuale (IPR) assicurano ai ricercatori pubblici e privati che le nuove tecnologie abbiano una giusta remunerazione per gli sforzi e gli investimenti. Ciò consente loro di continuare a investire in tecnologie e prodotti nuovi. I numerosi vantaggi economici e sociali ottenuti dall’innovazione biotecnologica sono altresì dipendenti da un effettivo sistema di protezione IPR. Come in ogni altra industria hi-tech, il sistema dei brevetti consente il ritorno degli investimenti spesi nel lungo e costoso processo di ricerca e sviluppo (R&D). Nuove colture che producano raccolti più abbondanti o che crescano bene con meno acqua sono basate su invenzioni originali. In ordine a garantire la possibilità per l’inventore di percorrere tutta la strada che va dall’invenzione al mercato, le invenzioni devono essere protette per consentire che almeno una parte degli investimenti sia recuperata. Approfondisci qui.
La modificazione genetica delle colture, che può essere considerata la tecnologia che è stata adottata più velocemente nella storia dell’agricoltura, è anche stata l’innovazione più ostacolata del pianeta. Il processo regolatorio nel mondo, ma forse ancor più in Europa, è divenuto così lungo e arduo, che sta effettivamente mandando in stallo l’innovazione che non raggiunge né agricoltori, né consumatori, specialmente nei paesi in via di sviluppo, dove stagnano sia le produzioni che il livello di vita.
Che siano i ritardi ingiustificati nell’approvazione per la coltivazione e per l’importazione, oppure le proibizioni senza motivazioni scientifiche, o che si trascuri l’utilità di strumenti come la protezione della proprietà intellettuale, che catalizzerebbero l’innovazione, l’Europa sta prevenendo sé stessa e il mondo dal raggiungere le mete richieste all’agricoltura e all’alimentazione.
Rendendosi conto delle potenzialità per migliorare il tenore di vita, l’industria biotecnologica e la ricerca pubblica stanno sviluppando varietà biotech di importanti alimenti di base come la cassava, la banana, il sorgo e il mais per i paesi in via di sviluppo.